TORTA AI FIORI DI SAMBUCO
In una domenica finalmente assolata, mentre a San Bartolomeo si lavora e si chiacchiera di foresta edibile, Giulia si concede una lunga passeggiata nel Roero tra campi e boschi... cosa c'è di meglio?!
L'escursione regala qualche bel fiorellone di Sambuco e così si può finalmente sperimentare una vecchia ricetta regalata da una signora di Villafranca d'Asti.
Il risultato è perfetto per una colazione da re!
Utilizziamo il più possibile ingredienti biologici e a Km 0!
Mondare circa 8 fiori grandi di sambuco raccolti in zona isolata da inquinamento e pesticidi.
Unire 3 uova intere con 150 grammi di zucchero di canna in modo da ottenere un risultato "spumoso".
Aggiungere:
200 gr di farina di mais
100 gr di farina di grano tenero tipo "00"
80 gr di burro morbido
fiori di sambuco
Se l'impasto risulta troppo "spesso" si può aggiungere un goccio di latte.
1/2 bustina di lievito (facoltativo!)
Infornare per 40 minuti a 180/200 gradi.
Si può servire con panna liquida o montata non zuccherata.
HOME MADE CREMA NOCCIOLE e CIOCCOLATO!
Domenica pomeriggio, mentre qualcuno lavorava alla casa, altri organizzavano eventi e buttavano giù idee, qualcun'altro (Fiorella) ha
sperimentato la crema di cioccolato e nocciole, senza oli vegetali e con
ingredienti biologici e a km0.
Per ottenere 400 gr di prodotto circa abbiamo usato:
- 190 g nocciole Tonda Gentile (della nonna Gina) sgusciate
- 50 g di cacao amaro
- 70g di zucchero di canna grezzo- 20 g olio extra vergine di oliva
- 140 g di latte
- 1 chiucchiao di malto d'orzo bio
Siamo partiti tostando le nocciole in un padellino o sulla stufa, dopo 5 o 6 minuti le abbiamo tritate molto finemente fino ad ottenere quasi una pasta. Nel frullatore abbiamo aggiunto l'olio, il cacao, lo zucchero, il latte e per ultimo il malto d'orzo. Abbiamo frullato il composto per altri 2 o 3 minuti. Il composto ottenuto messo in vasetti si mantiene in frigo per una settimana circa. Per poterlo conservare più a lungo è sufficiente sterilizzare i vasetti, facendoli bollire in acqua per 10 minuti avvolti in carta di giornale...
PASTA MADRE!
La
pasta madre è un essere vivente.
E’
composta da diverse famiglie di lieviti e batteri che si nutrono
della molecola di zucchero presente nella farina, trasformandola
completamente: il risultato di questo processo è la completa
trasformazione del prodotto iniziale e anidride carbonica che fa
lievitare l’impasto. Il pane fatto con la pasta madre risulta molto
digeribile e si conserva a lungo (da una a tre settimane).
Gli esseri viventi hanno bisogno di mangiare, bere e fare movimento:
la pasta madre è un essere vivente e in quanto tale va rinfrescata,
aggiungendo farina e acqua e lavorandola finchè si ottiene un impasto
di media consistenza da conservare in frigo in un barattolo di vetro
o plastica semichiuso. Non esistono dosi preconfezionate,
un’indicazione generale potrebbe essere:
per 100 g di pasta madre,
aggiungere 60 g di farina e 30-35 cl di acqua (tiepida in inverno e
fresca in estate).
Nel
caso si sentisse un forte odore di acido, conviene aumentare la dose
della farina e abbassare la temperatura dell’acqua.
Anche
se non si fa il pane, è cosa buona rinfrescarla circa una volta ogni
3-4 giorni.
Se si
fa il pane una volta alla settimana va rinfrescata 2 o 3 giorni prima
di fare il pane.
Per
fare il pane bisogna:
- Il
giorno prima prepararati la quantità di pasta madre necessaria, ad
esempio ¼ della dose del pane che si vuole ottenere.
- Il
giorno della panificazione metti 2/4 di farina, ¼ di pasta madre, ¼
di acqua più sale q.b.
-
lavora bene l'impasto e fallo riposare un' oretta
-
forma le pagnotte e fai lievitare finchè il volume non raddoppia,
puoi aiutarti con panni umidi caldi o una boulle dell'acqua calda.
- la lievitazione si considera terminata quando, se metti un dito nell'impasto, la pasta non spinge più, non torna indietro, ma rimane l'impronta del dito.
-
inforna quindi a 240-220° gradi per circa 40 min, metti una tazzina di
acqua calda in forno durante la cottura: ciò aiuta a mantenere una crosta
morbida e dorata.
-
lascia riposare una notte
-
assaggia il tuo capolavoro: è il frutto della tua arte!!!
perchè
usare la pasta madre?
-
essendo una moltitudine di lieviti, batteri, enzimi tutto il prodotto
iniziale (farina) viene completamente trasformato e predigerito.
- il
lievito di birra, al contrario di cosa si dice, non fa ma male, ma è "tutto solo" e può solo trasformare una piccola parte del
prodotto iniziale, il resto lo deve fare il nostro organismo
appesantendo non poco la digestione. il lievito di birra è stato
scelto per la sua straordinaria velocità e forza.
- gli
lieviti sono presenti nell'aria ed ogni volta che respiriamo ne
ingeriamo milioni, la nostra pasta madre è come una «trappola» che
li attira, dato che i lieviti sono ghiotti di zucchero (infatti se la pasta madre se è «stanca»
possiamo tirarla sù con un po di buon miele), quindi dopo poco tempo
la tua pasta madre sarà unica perchè avrà «intrappolato» gli
lieviti presenti nella tua cucina e nel tuo frigorifero.
-
impastare con la pasta madre sviluppa l'intuito e la percezione in
modo semplice e divertente
la
pasta madre dona un contatto diretto con le forze nascoste della
natura
per avere più info (ricette, uso e chi più ne ha!) contattaci o guarda il blog dei nostri amici de La Comunità del cibo pasta madre pastamadre.blogspot.it